Cifre alla mano, possiamo ben dire: Italia paese della birra. Seppure per tradizione il nostro sia un Paese del vino, la birra ha fatto passi da gigante, conquistando posizioni e scalando la vetta delle preferenze degli italiani.
Italia paese della birra: un fenomeno in crescita
Negli ultimi anni il consumo di birra in Italia ha fatto segnare incrementi sensibili e costanti. I dati diffusi dall’Istat sul consumo di alcol in Italia indicano nel 2010 l’anno in cui la birra è diventato un prodotto di consumo da vertice. Segnando nel 2017 una crescita della produzione pari al 3,5% rispetto all’anno precedente. Tradotto in soldoni, l’Italia è più attiva nella produzione della birra rispetto al suo trend di produzione economica complessivo. E, soprattutto, se produce significa che il consumo della bevanda è in crescita.
Un dato ancora più sorprendente, poi, giunge da Thrillist, una rivista che vanta oltre 15 milioni di lettori, che ha stilato una speciale classifica birraria dei Paesi europei. Ebbene, l’Italia si posiziona a un clamoroso 6° posto! E “solo” dopo le prime cinque nazioni: Belgio, Germania, Olanda, Regno Unito e Danimarca! Un trionfo se si pensa che l’Italia viene associata – e a ragione – a una “cultura del vino”… Ciò sta a dimostrare come sia stata rapida – e continui ad esserlo – l’affermazione e la diffusione di questa bevanda negli ultimi dieci anni sul suolo italico.
In anni più recenti, questo affermarsi della birra tra le consuetudini degli italiani è espressa da numerosi elementi.
Prima di tutto in una maggiore conoscenza del prodotto, delle sue caratteristiche e prerogative.
Che coincide anche con l’ingresso della squisita bevanda nelle abitudini culinarie, sotto forma di ingrediente nuovo e intrigante…
Nonché sulle tavole di ristoranti e chef stellati. Per non parlare della crescente attenzione e consapevolezza nei confronti dell’abbinamento tra bevanda e cibo…
O ancora del diffondersi di profili professionali come il degustatore o il sommelier brassicolo.
Italia paese della birra: la carica dei microbirrifici
All’interno di questa fenomenale crescita, si inserisce anche la particolare vivacità e intraprendenza dei cosiddetti microbirrifici artigianali. Secondo Unionbirrai, nel 2017 si è raggiunta quota 667 unità di questa specifica modalità di produzione. Un universo che lavora con passione alla produzione di birre le cui caratteristiche qualitative spesso raggiungono il livello di eccellenza. Un segmento contraddistinto da una particolare intraprendenza, che si stabilizza su una produzione media di oltre 600 ettolitri all’anno. E che sta diventando anche un “fenomeno” economico e commerciale non indifferente.
Alla base di tutto, però, ed anche l’unico aspetto di sicuro successo per questi imprenditori del comparto brassicolo, c’è la qualità. Solo grazie a un prodotto qualitativamente superiore è possibile, infatti, emergere in un mercato dove l’offerta incomincia ad essere davvero abbondante. È il birraio e il suo lavoro che fanno la differenza. Senz’altro, un altro aspetto che distingue i microbirrifici italiani è la creatività. Quella che porta alla creazione di birre “uniche”, che magari fanno dei prodotti tipici del territorio i loro punti di forza.
Il tutto, però, necessita anche di spirito imprenditoriale e capacità comunicative, elementi senza i quali un piccola realtà brassicola non ha possibilità di decollare.
Italia paese della birra: il Birrificio San Biagio
All’interno della folta schiera di birrifici artigianali spicca a tutto tondo il Birrificio San Biagio. La sua storia incomincia 15 anni fa, con la ristrutturazione dell’antico monastero all’interno del quale è attualmente operativo. In quella fase, l’eredità culturale legata allo stesso luogo – un monastero benedettino – portò a trasformare il vecchio rimessaggio agricolo del complesso in un birrificio. Una scelta in linea con l’attività che, ancora oggi, numerosi monasteri svolgono: la produzione di birra.
Un altro elemento che influì su quella scelta fu rappresentato dall’acqua. Nocera Umbra, che sorge a pochi chilometri di distanza, è infatti rinomata per le sue sorgenti d’acqua dotata di straordinarie qualità organolettiche e curative.
Per saperne di più su Nocera Umbra guarda questo video:
Intanto, a fianco al birrificio, nasceva anche l’azienda agricola (certificata biologica) di 50 ettari che, fin dal principio, ha prodotto l’orzo per la preparazione delle birre. Il passo successivo fu quello dell’acquisto di un impianto. Nasce così, come un progetto integrato – mix di tradizione e imprenditorialità – il Birrificio Sa Biagio. Che annovera nel suo complesso, anche un relais, un ristorante e un centro benessere.
Il primo squillo arriva nel 2006, con la Birra Monasta, frutto di una ricetta messa a punto dopo lungo studio e sperimentazione, che esprime in pieno quella filosofia monastica della birra a cui San Biagio fa riferimento esplicito. In oltre 13 anni di attività, alla birra Monasta se ne sono affiancate altre 8.
Italia paese della birra: le squisite birre San Biagio
La linea Accademia
Se la Monasta è una doppio malto deliziosamente ambrata, arricchita nei suoi aromi da miele e alloro, la Ambar è una Strong Ale scura di grande raffinatezza. Si distingue per il suo gusto delicato, con note di cioccolato fondente, liquirizia e spezie. È consigliata in abbinamento alle ostriche. Ma anche con dolci e torte a base di cioccolato, come birra da meditazione.
La Gaudens, Pils delicata ma intensa, è ideale con un primo strutturato, o con un piatto con carne di cinghiale. La Verbum, Weizen birra resa quasi bianca dai lieviti, con venature verdastre e particolarmente fruttata, si sposa bene con un primo robusto, magari con la la salsiccia e il pecorino. Oltre che con pizze, aperitivi e piatti di pesce. Aurum è invece una birra chiara doppio malto, dotata di colore dorato, di marcata dolcezza, dai toni fruttati e luppolati. Con una leggera presenza di spezie, legata all’alta fermentazione. Indicata per secondi di carni rosse, sevaggina, salumi e formaggi. Da provare con il maiale, la polenta e le lenticchie.
La linea Speciale
Della linea “Speciale” fanno parte invece tre prodotti che si distinguono per originalità e gusto inconfondibile. A partire dalla Patos, una kriek preparata con ciliegie di Vignola, in puro stile belga. C’è poi la Apa, birra chiara arricchita con profumi di pompelmo, cedro e fiori, e la Black Apa, una scura dotata di aromi più intensi e decisi. Ciliegina sulla torta una birra “Stagionale”, la Noel. Dal nome lascia intendere che sia una birra da stappare nel periodo delle feste natalizie.
Ed è unica nel suo genere perché la ricetta con cui è preparata cambia ogni anno. Ma sempre in modo da risultare morbida al palato e piacevolmente profumata. Come nel caso delle Apa, è prodotta con luppoli americani: Ciska e Cascade.
Anche una realtà come San Biagio aiuta a dire: Italia paese della birra!
E tu sei un appassionato di birra? Perché non approfitti di un’offerta imperdibile?