L’idea di accostare birra artigianale e qualità è sempre più diffusa fra gli amanti della bevanda di malto e luppolo.
Perché? Perché apprezzano soprattutto la maggiore intensità di profumazione e gusto della birra prodotta artigianalmente, rispetto a quella realizzata, invece, all’interno d’impianti industriali.
Tuttavia, le differenze fra birra artigianale e birra commerciale non si esauriscono qua. Sei pronto a scoprire il resto?
Secondo un decreto legge varato dal Senato Italiano nel 2016, nel nostro paese possono definirsi “birre artigianali” quelle specialità brassicole prodotte senza l’aggiunta di additivi e conservanti e senza subire il processo di pastorizzazione e microfiltrazione. Come Birra San Biagio!
Per saperne di più su queste tecniche ti consigliamo di andare a leggere anche il nostro articolo “Birre artigianali crude: ecco quali puoi acquistare”.
In realtà, però, ciò che assicura davvero la maggiore qualità della birra artigianale e la rende, per questo, un prodotto così unico, è la grande cura con cui sono selezionati gli ingredienti di base con cui vengono realizzate le varie ricette.
Certo: tutte le birre, da quelle prodotte da birrifici o microbirrifici artigianali a quelle prodotte per la grande distribuzione, contengono al loro interno:
- acqua
- malto
- luppolo
- lieviti
- in alcuni casi aromi.
Però, nel caso delle birre artigianali la qualità è assicurata da una rigorosa selezione di tutti gli ingredienti che concorrono alla composizione della bevanda.
Da ultimo, ma non per importanza, anche la grande sperimentazione messa in atto dai mastri birrai nel realizzare le proprie ricette all’interno dei birrifici artigianali ha la sua importanza. Rende la bevanda di malto e luppolo un prodotto ogni volta sempre diverso e speciale.
Scopri, dunque, di seguito quali sono tutte le reali differenze fra birra artigianale e birra commerciale e perché, di fatto, si possa parlare di birra artigianale e qualità come di un binomio ormai consolidato.
Birra artigianale Vs birra industriale: in cosa sono diverse
Hai assaggiato almeno una volta una birra artigianale e subito dopo una industriale? Allora avrai sicuramente notato la grande differenza fra questi due tipi di bevande pur appartenendo, talvolta, al medesimo stile.
Per semplificare, possiamo affermare che le differenze fra birra artigianale e birra industriale sono sostanzialmente quattro:
- Metodo di produzione
- Scelta degli ingredienti
- Sperimentazione
- Gusto e genuinità
Ma andiamo per gradi…
Birra artigianale e qualità: metodo di produzione
Ciò che distingue la birra artigianale da quella industriale è prima di tutto il metodo di produzione. La legge stabilisce, infatti, che per definirsi tale una birra artigianale debba essere realizzata da birrifici e microbirrifici che non superino i 10.000 ettolitri di bionda prodotta annualmente.
La quantità limitata, in questo caso, garantisce anche una maggiore qualità del prodotto. Questo perché assicura che tutto quello che è generato sia anche smaltito in modo abbastanza rapido. Così non si corre il rischio che una cattiva conservazione ne pregiudichi freschezza e genuinità.
La birra artigianale, infatti, essendo una birra cruda, cioè non pastorizzata e non filtrata, oltre che totalmente priva di conservanti, non può essere immagazzinata molto a lungo. Deve essere consumata nelle vicinanze del luogo in cui è prodotta per ridurre il rischio di contaminazioni.
È per questo che la birra artigianale è considerata dai sostenitori dello Slow Food un prodotto a chilometro zero e per questo premiata anche per i vantaggi che questo ha sulla natura e sull’ambiente.
Al contrario, le birre industriali sono tutte filtrate e pastorizzate. Perché mai? Per poter essere consumate anche dopo diversi mesi e in luoghi spesso completamente diversi da quelli in cui sono realizzate.
Birra artigianale e qualità: ingredienti
I produttori di birra industriale fanno ampio ricorso a ingredienti surrogati o sostitutivi del malto d’orzo, come ad esempio:
- riso
- mais
- altri cerali meno costosi.
Perché? La risposta è semplice: per abbassare i costi di produzione. E i birrifici e microbirrifici artigianali? Scelgono solo ingredienti di altissima qualità. E questo non solo per quanto concerne il malto ed il luppolo ma anche, ad esempio, per quanto riguarda i lieviti e gli aromi. Perfino la provenienza dell’acqua deve essere controllata e regolarmente certificata, per evitare che una contaminata influisca negativamente sulla resa finale.
Tutti gli ingredienti utilizzati da Birra San Biagio per la realizzazione delle proprie ricette sono, infatti, esclusivamente di derivazione biologica, non solo quello principali ma anche quelli secondari. Per la propria birra artigianale Patos, una “kriek” arricchita con succo di ciliegia, San Biagio sceglie ad esempio solo ciliegie prodotte biologicamente e di provenienza tutta italiana. Quali? Si tratta delle morette di Vignola, dal colore e sapore inconfondibili.
Questa ricerca conferisce alle birre artigianali un gusto e un aroma ancora più intensi, aspetto che è molto apprezzato e ricercato dagli intenditori.
Birra artigianale e qualità: sperimentazione
Ecco un altro elemento che concorre a determinare la qualità della birra artigianale: la sperimentazione. I mastri birrai la seguono non solo nella scelta degli ingredienti, ma anche nell’esecuzione della ricetta.
Vuoi saperne di più? Allora ti consigliamo di andare a leggere la storia di “Giovanni Rodolfi: il nostro mastro birraio d’eccezione” raccontata in un altro articolo del nostro blog.
Proseguendo il discorso, la produzione di una birra commerciale risulta, di fatto, estremamente standardizzata anche nei metodi e nelle procedure. Questo perché l’obiettivo è realizzare un prodotto omogeneo e in grado di soddisfare i gusti di un bevitore medio. La birra artigianale è invece una vera e propria opera d’arte, alla cui realizzazione dà un contributo davvero fondamentale la creatività e la passione del suo esecutore. Pensaci un attimo: del resto è un prodotto handmade!
Birra artigianale e qualità: gusto e genuinità
Ti ricordai senz’altro che gli ingredienti devono essere sempre genuini e di qualità… Questa rigorosa ricerca dei componenti è in grado di regalare alle birre artigianali delle caratteristiche di gusto e genuinità davvero superiori alle birre industriali.
La pastorizzazione cui sono sottoposte tutte le birre industriali è, infatti, un processo che, grazie all’alta temperatura, aiuta a sventare il rischio di contaminazioni. Tuttavia, oltre a fare questo, distrugge anche numerose altre sostanze nutritive di cui la birra è ricca, come le proteine, le vitamine e i lieviti. Un vero peccato, no?
Le birre artigianali, che non subiscono questo tipo di trattamento, hanno dunque un potere nutritivo molto più elevato, tanto da meritarsi l’appellativo di pane liquido. L’avresti mai detto?
Non solo, a molti potrà sembrare che la birra prodotta industrialmente, caratterizzata da un colore molto più limpido, sia una birra più genuina e pura… In realtà, questo aspetto è dovuto al processo di microfiltrazione. In cosa consiste? Nel togliere parte dei lieviti e delle particelle sospese nell’amata bevanda con un filtro speciale.
La birra artigianale, al contrario, è un prodotto vivo, che subisce, anche dopo l’imbottigliamento, una seconda fermentazione dovuta ai lieviti ancora presenti. Questo influisce positivamente anche sul sapore della bevanda, che sarà molto più ricco ed intenso.
A conti fatti, dunque, il binomio birra artigianale e qualità è una verità che non può essere contestata, sia da chi è un vero intenditore sia da chi invece si avvicina per la prima volta a questo tipo di bevande. Sei d’accordo con noi?
Se l’articolo ti è piaciuto, leggi anche “Alessandro Borghese, la Leffe e il triste flirt tra chef e birra industriale”!
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