Col termine anglosassone homebrewing si fa riferimento a tutte quelle pratiche che portano alla produzione di una birra artigianale fatta in casa. Si tratta di un vero e proprio hobby che coinvolge più persone di quanto si possa immaginare.
Ma come mai l’homebrewing è ultimamente così diffuso?
Le ragioni sono fondamentalmente due.
La prima è che per un appassionato bere la propria birra è qualcosa di estremamente appagante, la seconda è che con un basso investimento e poca esperienza si possono comunque raggiungere risultati soddisfacenti.
I metodi più utilizzati per produrre la birra in casa
Come abbiamo precedentemente detto, praticare l’homebrewing è economico, legale, se praticato senza scopi commerciali ma per il proprio piacere, e garantisce ottime soddisfazioni.
Ma come fare nella pratica?
Fondamentalmente, sono tre i metodi più usati per la birrificazione casalinga.
Primo metodo: Kit Luppolati
Il primo, che viene largamente utilizzato da chi è ancora alle prime armi, consiste nel servirsi di un vero e proprio sistema chiamato Kit Luppolati.
Si tratta di contenitori, al cui interno sono presenti malti già amaricati e quindi pronti per essere utilizzati. In poche parole si andrà ad acquistare un mosto già fatto che dovrà semplicemente essere diluito in acqua e fatto fermentare.
Il risultato lo si ottiene, soprattutto se si tratta di kit contenenti un prodotto di qualità, ma è evidente che si tratta di una metodologia che non permette di conferire un carattere personale alla propria birra.
Tuttavia, si tratta di un buon modo per cominciare a prendere coscienza delle fasi di fermentazioni del mosto e per questa ragione è consigliato per chi è alle primissime armi.
Inoltre, il risultato sarà sicuramente migliore di un prodotto commercializzato a livello industriale.
Secondo metodo: E+G
Il secondo metodo per l’homebrewing, che si pone ad un livello di difficoltà intermedio, viene definito E+G, ovvero estratti+grani. A differenza del primo metodo in cui viene utilizzato il Kit Luppolato, in questo caso ci si serve di:
Questi ultimi contribuiscono a donare un particolare sapore e colore alla birra.
In questo modo si ottengono delle birre di qualità in cui è possibile personalizzare il prodotto inserendo tipologie di ingredienti differenti.
Terzo metodo: All Grain
Se, invece, ci si ritiene pronti per passare allo step successivo, ci si può servire del terzo metodo chiamato All Grain. Con questo sistema si produrrà una birra casalinga, ma con un procedimento che si avvicina in maniera quasi assoluta a quello dei birrai professionisti dal momento. Invece dell’estratto di malto, si utilizzerà il malto in grani.
Sarà, dunque, necessario preparare il mosto, estraendo dai grani gli zuccheri necessari alla fermentazione. Si tratta di un processo che necessità di conoscenze e di strumenti adeguati, ma ne vale la pena! Nel giro di poche ore darà infatti una grandissima soddisfazione.
Come approcciarsi all’homebrewing?
Per iniziare questo percorso sarà fondamentale documentarsi molto. Online esistono diversi portali e forum che trattano l’argomento e molto spesso alcuni birrificio hanno dimostrato l’interesse di tenere dei veri e proprio corsi.
Proprio come nel 2017 ha fatto il birrificio San Biagio. Ad aiutare gli appassionati di homebrewing ci ha, infatti, pensato Giovanni Rodolfi, proponendo l’interessantissimo “Corso per Homebrewers“.
Sei curioso di sapere di cosa si tratta e ti stai chiedendo se queste lezioni fanno per te? Allora devi sapere che più di una scuola teorica, quello che ha proposto Giovanni Rodolfi è stato un vero e proprio laboratorio, in cui la pratica la fa da padrone.
I partecipanti al “Corso per Homebrewers“ non dovevano necessariamente avere un particolare livello di partenza. Il corso è stato aperto a tutti coloro che avevano voglia di mettersi in gioco e di imparare un’antica arte.
Dunque, che tu sia già un eccellente birraio casalingo o se ti diletti solo da pochissimo tempo con questa attività, troverai molti spunti per accrescere il tuo livello e perfezionare la tua tecnica di base.
Cosa c’era alla base del “Corso per Homebrewers“, che si configurava all’interno del progetto Terracomunica festival 2017 nato nell’abito della “sostenibilità delle persone”? Un interessante percorso per avvicinarsi al mondo della birra artigianale. Come? Attraverso una panoramica sulle materie prime e sulle tecniche produttive più efficaci ed adeguate ad ogni stile.
Il mastro birraio Giovanni Rodolfi aveva voglia di condividere un percorso fatto di storia e tradizione legato alle origine della birra. Per poi andare alla scoperta di tutte quelle nuove tecnologie e sistemi all’avanguardia attraverso cui è sempre possibile migliore e migliorarsi come mastri birrari.
Con quale birra iniziare l’homebrewing
Come abbiamo precedente detto, l’homebrewing, per quanto facile ed economico, necessita di una conoscenza del mondo della birra, seppur basilare.
Pertanto, sapendo che per ogni tipo di birra sono necessarie procedure più o meno complesse, è meglio cominciare con qualcosa di semplice. A tal proposito si sconsiglia di fare i primi tentativi con birre come le lager che richiedono temperature di fermentazione costanti e successivamente temperature vicine agli zero gradi, durante la fase di lagerizzazione.
Il giusto modo per evitare di farsi prendere dallo sconforto è quello di scegliere lo stile più facile.
Si potrebbe cominciare, dunque, con birre semplici come IPA, APA, Stout o Weizen. Per ulteriori informazioni, leggi l’articolo “Tipi di birra: la guida completa”. È meglio invece evitare, almeno per gli inizi, birre bionde frizzanti e le doppio malto.
Errori comuni quando si sperimenta l’homebrewing
Capita di frequente di lasciarsi scoraggiare dai primi tentativi quando i risultati non sono affatto soddisfacenti. Un cattivo risultato però, non è da imputare solo alle proprie capacità. Molto spesso, infatti, si compiono dei piccoli errori che possono inficiare completamente tutto il lavoro svolto.
Qui andremo a parlare dei più comuni.
Ma, per prima cosa, come anche detto in precedenza, è bene scegliere di riprodurre un tipo di birra, il cui livello di difficoltà sia alla vostra portata. Una volta fatto ciò, si può passare all’azione.
Come primo suggerimento vi è quello quello di non sottovalutare mai il momento della fermentazione.
Infatti, può capitare che in casa non ci sia il microclima adatto al processo. Per questa ragione si consiglia di valutare l’acquisto di un’ attrezzatura “a caldo” minimale (una pentola, uno scolapasta e i fornelli della cucina). Molto utile per avere un maggior controllo della temperatura di fermentazione.
Solo questo sarà sufficiente per far produrre un’ottima birra fatta in casa!
E se invece vuoi acquistare birre già pronte, ecco il nostro consiglio…
Approfitta subito dell’Offerta Relax per avere uno sconto del 25%!