Erbe aromatiche nella birra: quali sono e quali aggiungere? Scoprilo in quest’articolo…
Le principali erbe aromatiche che vengono aggiunte alla birra
Sei un appassionato di birra e in modo particolare sei interessato alla produzione artigianale di questa bevanda? Bene! Questo è l’articolo che cercavi in quanto ti suggeriamo come rendere la tua birra unica e soprattutto di tuo gusto. Questa operazione consiste nell’utilizzare alcuni tipi di erbe aromatiche. Ecco quindi alcuni consigli su quali sono più adatte per questo prodotto e quali sono le loro caratteristiche. Pronto a scoprirli?
L’origine
L’utilizzo di erbe aromatiche ha una storia millenaria. Infatti in modo particolare in cucina la loro presenza è fondamentale oltre che per insaporire il cibo anche per conservarlo. Infatti la sua funzione è anche quella di permettere la sua conservazione per un tempo più lungo. Questa tecnica è stata utilizzata in passato dai monaci trappisti del Belgio. Nel Medioevo infatti hanno introdotto l’impiego del luppolo nella preparazione. In seguito questa pratica si è diffusa in tutta l’Europa.
Le erbe e i monaci
Pensaci un attimo: il tradizionale impiego delle erbe aromatiche viene portato avanti dai monaci benedettini. All’interno dei monasteri infatti veniva dedicata particolare attenzione alla coltivazione di piante ed erbe medicinali e aromatiche. La loro produzione era finalizzata al trattamento fitoterapico delle malattie e alla produzione di distillati e bevande.
Un’area all’interno delle mura del convento, chiamata orto dei semplici, veniva appunto dedicata a questo scopo. Veniva gestito dalle due figure monastiche che dirigevano l’infermeria e la farmacia. Erano loro a stabilire quali semi piantare. Le bevande e i liquori venivano prodotti sia a scopo curativo ma anche come degustazione.
Erbe aromatiche nella birra: cosa sono
Ora guarda questo: una cosa fondamentale, in modo particolare per chi intende produrre la birra in casa, è conoscere nello specifico in cosa consistono queste specie vegetali. Si tratta appunto di erbe che crescono spontaneamente e che possono essere anche coltivate. In natura esiste un numero infinito di tipologie differenti ognuna con proprie caratteristiche fisiche e olfattive.
Ecco una delle caratteristiche principali di questi vegetali… Anche una piccola quantità di questo prodotto può cambiare completamente il sapore della bevanda o del cibo originale. L’avresti mai detto?
Il luppolo
Sicuramente per quanto riguarda la birra l’erba che viene principalmente usata è sicuramente il luppolo. Il suo uso ha sostituito quasi completamente l’utilizzo delle erbe medicinali nella preparazione della birra. Le prime testimonianze storiche in merito al suo utilizzo sono del 736 D. C. all’interno del monastero di Weihenstephan, il più antico birrificio del mondo, per poi diffondersi in tutta Europa.
A partire dal 1300 il luppolo è uno degli ingredienti fondamentali utilizzati per la produzione di questa bevanda. Nel XVII secolo la sua diffusione è avvenuta anche nelle isole britanniche che sono state l’ultima roccaforte delle erbe officinali. Anche la terminologia usata per definirla varia… Pensa: dal termine Ale attribuito alla birra con erbe aromatiche si passa a beer che si riferisce a quelle contenenti il luppolo. Curioso, vero?
Le erbe usate prima del luppolo
Come abbiamo detto prima antecedentemente l’avvento del luppolo venivano impiegate alcune erbe aromatiche per la birra. Queste erano dotate di caratteristiche che consentivano di rendere la birra unica. Si trattava di un mix di erbe che appunto sostituivano l’utilizzo del luppolo e che veniva chiamato con il termine gruyt. Le ricette per la sua realizzazione erano svariate ed erano anche tenute segrete dagli speziali. Inoltre erano soggette ad una pesante tassazione che ha fatto sì che pian piano il luppolo prendesse il sopravvento.
Una cosa molto interessante da sapere riguarda i vari tipi di erbe che venivano impiegate per la realizzazione di questa miscela speciale. Queste presentano delle caratteristiche molto varie. Alcune si distinguono per le loro capacità amaricanti mentre altre si caratterizzano per gli aromi particolarmente balsamici. Altre tipologie hanno invece la proprietà di prevenire l’origine di microbi e batteri durante il processo di fermentazione. Quindi queste sono molto importanti anche per la conservazione della bevanda.
Sono tantissime le tipologie differenti impiegate ed è quindi difficile elencarle e descriverle tutte. Tra le principali ci sono:
- Myrica gale
- Artemisia vulgaris
- Achillea millefolium.
Considera questo, la prima appartiene alla famiglia delle Myricacee ed è un tipo di pianta palustre che nasce in modo particolare in Europa. Una delle sue principali caratteristiche consiste nel particolare profumo che emana. La seconda è una pianta perenne della famiglia delle Asteracee ed è dotata di particolari poteri curativi. Anche la Achillea è un tipo di erba molto simile.
Le spezie
Molto diffuso è anche l’utilizzo di spezie che hanno affiancato nel corso degli anni gli altri ingredienti nella preparazione della birra. A seconda del tipo di aroma che si desidera ottenere si devono aggiungere questi ingredienti in diversi modi.
I principali tipi utilizzati per aromatizzare la birra
Gli ingredienti maggiormente impiegati sono:
- grani di pepe
- stecche di cannella
- bucce d’arancia
- scaglie di quercia
- coriandolo
- cacao
- baccelli di vaniglia
- carvi
- fave tonka
- castagne.
Lascia che ti spieghiamo… i primi sono da macinare prima dell’uso e conferiscono alla birra un aroma molto particolare. Sono disponibili diverse tipologie e generalmente mezzo cucchiaio è sufficiente per aromatizzare un mosto di 23 litri. Le stecche di cannella vengono impiegate in particolare per certe tipologie. Questa ha un aroma distintivo e può essere utilizzata in abbinamento anche con altre spezie ed erbe. Le bucce sono un altro tipo di prodotto che può essere messo all’interno del mosto per aromatizzare il gusto.
Le scaglie di quercia sono l’ideale se si intende imitare l’effetto che la birra maturata all’interno di botti di rovere. Il coriandolo ha un aroma di nocciola e agrumi che è particolarmente adatto alle birre chiare. Il cacao conferisce un aroma molto intenso ed è impiegato nella realizzazione di birre scure. La vaniglia invece dona sapori dolci e cremosi che risultano essere molto freschi ed esotici. Può essere impiegata per ogni tipologia di birra.
I carvi hanno un sapore molto pungente e sono indicati per le birre scure. Le fave tonka sono una tipologia proveniente dal Sud America e assomiglia alla vaniglia. Infine le castagne vengono prima dell’uso fatte essiccate con aria calda e quindi sbucciate.
Come utilizzare le erbe aromatiche nella birra
Ma non è tutto… una cosa molto importante da sapere è che le erbe aromatiche nella birra devono essere utilizzate in una particolare fase della produzione. Per quasi tutte le varietà il loro impiego deve avvenire nella fase di bollitura del mosto. Il suggerimento è quello di aggiungere le erbe aromatiche nella birra negli ultimi 10 minuti della fase di bollitura. Se si vuole limitare il loro effetto il consiglio è quello di aggiungerli negli ultimi cinque minuti. Per effettuare questa operazione è necessario utilizzare un sacchetto filtrante che viene inserito poi nel mosto.
Come hai potuto vedere l’importanza di questo tipo di prodotti è fondamentale per quanto riguarda la preparazione della birra. Se l’argomento è stato di tuo interesse e desideri approfondire alcuni aspetti ti suggeriamo la lettura dell’articolo dedicato a cos’è la birra artigianale riguardante la birra artigianale. Bene ora che conosci quali erbe aromatiche aggiungere non ti resta che metterli all’opera per realizzare un bevanda dal gusto unico. In alternativa puoi gustarti una San Biagio e scoprire i suoi aromi, come la Monasta aromatizzata all’alloro!