Inverno. Il freddo ispira immediatamente atmosfere, cibi e bevande confortevoli e caldi. Come la birra calda, di cui qui puoi trovare la ricetta.
La beer brulé, un toccasana
Equiparabile al vin brulé, la birra calda, chiamata gluhwein in Germania e mulled wine nei paesi anglosassoni, e allo stesso modo vin chaud in Francia, vanta una tradizione particolarmente antica, che si ricollega alle sue specifiche caratteristiche. Della birra calda, infatti, si decantava non solo il sapore, ma anche le doti di nutritive e corroboranti per l’organismo. In particolare, come eccellente per lo stomaco, come propedeutica alla digestione e di supporto alle affezioni respirative. Oltre ad essere un toccasana per le funzionalità del cervello e della memoria. L’avresti mai detto?
Per secoli, dunque, la beer brulé è stata un contraltare del vin brulé, soprattutto in quelle regioni dove la cultura della birra era dominante su quella del vino. Una tradizione che si è andata pian piano indebolendo dinanzi alla modernizzazione delle procedure produttive e di conservazione, ma che ha trovato nel Belgio una delle sue culle più resistenti. È in quel Paese, infatti, che ha preso piede la cosiddetta Lambic Brulè, ovvero l’usanza di produrre birra calda utilizzando una specifica qualità di prodotto.
Una birra invernale estremamente diffusa a livello popolare, che vede l’uso di una Lambic invecchiata con aggiunta di zucchero, cannella, chiodi di garofano e uova sbattute. Una ricetta cui fanno riferimento le attuali birre calde, la cui base di partenza è di solito una Kriek, ovvero una birra prodotta con le piccole ciliegie di Schaarbeek denominate, appunto, kriek.
Come preparare un’ottima birra calda
Ancora oggi il connubio tra la bevande e le spezie aggiunte si mescola in maniera deliziosa grazie all’apporto di calore. La ricetta che ora ti propongo affonda quindi le sue radici nella tradizione del Nord Europa, e rappresenta una delle tante varianti, di solito regionali, che distinguono questo specifico tipo di bevanda. Una ricetta che potrai tranquillamente sperimentare per riscaldare il tuo inverno. Con un consiglio: utilizza sempre una birra base con un basso grado di amaro e, al contrario, con un alto contenuto alcolico. Come la Patos del birrificio San Biagio (momentaneamente non disponibile. Utilizza la Noel). Ecco la ricetta.
Ingredienti
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1 litro di birra Patos San Biagio (o Noel)
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2 stecche di cannella
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mezza noce moscata
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8 chiodi di garofano
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1 anice stellato
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1 bacca di pepe nero
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¼ di buccia di limone o arancia
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150 gr di zucchero o di miele
Per prima cosa aromatizza la birra con le spezie, ridotte in pezzi: cannella, chiodi di garofano, noce moscata, anice stellato, apportando eventuali varianti di tuo gusto e gradimento. Fai riscaldare il tutto portando a ebollizione, poi riduci la fiamma e lascia procedere l’infusione per 10 minuti. Poi filtra la birra. La temperatura di servizio ideale è 50 °C. Prima di versarla nel bicchiere o nel boccale, a seconda dei gusti, comunque, di preriscaldare il contenitore che la accoglierà. Per far ciò puoi porre il bicchiere nel forno, esponendolo a una temperatura decisamente bassa, oppure tienilo nell’acqua bollente per poi asciugarlo al momento di servire.
Ricorda che la bevanda si sposa in maniera deliziosa con le torte o il panettone.
La birra artigianale Patos San Biagio
E ora diamo un’occhiata alla birra consigliata: la Patos del Birrificio San Biagio.
La Patos è una birra artigianale prodotta con le ciliegie, per la precisione con le squisite Morette di Vignola. Per questo motivo, si inserisce nella categoria delle cosiddette Kriek della tradizione belga, come abbiamo visto. Dopo la prima fermentazione in vasche aperte, al mosto vengono aggiunte le ciliegie, che le conferiscono il suo particolare rosso rubino. La Patos ha infatti riflessi ambrati. Si propone con un gusto deciso e forte, e un contenuto di 5,6% vol. Naturalmente, come tutti i prodotti del microbirrificio San Biagio, viene preparata con l’ottima acqua di Nocera Umbra, malto d’orzo distico primaverile di coltivazione italiana, malto di frumento, luppolo, lievito.
Numerose varianti
Come ti anticipavamo, esistono numerosissime varianti della birra calda. Ad esempio, la cosiddetta Lambswool, ricetta che prevede l’utilizzo di mele arrostite e una birra scura e particolarmente robusta a cui aggiungere noce moscata, zenzero e zucchero. In questo caso la birra ideale da sperimentare è la Black Apa del Birrificio San Biagio (momentaneamente non disponibile). In questa birra si incontrano la tradizone trappista e la modernità americana. Nella sua ricetta, infatti, compaiono i luppoli d’oltreoceano Ciska e Cascade.
Questa birra è dotata di aroma intenso, con note di agrumi, caffè e cioccolato, e al palato si impone per l’estrema variaetà di gusti e profumi decisi tra cui compaiono sfumature di caramello, tabacco e pompelmo. La Black Apa ha un tenore alcolico di 5,6% vol.
Come potrai comprendere, in sintesi il panorama offerto dalla birra calda è estremamente variegato, e qui ci siamo limitati a prendere in considerazione solo due ricette particolarmente significative, che comportano l’utilizzo di due differenti tipologie di birra. Ogni ricetta, infatti, in base agli ingredienti utilizzati, all’apporto di spezie e di altri ingredienti come la frutta, prevedw birre appartenenti a differenti famiglie.
Noel
Ovviamente, il Birrificio San Biagio, con il suo assortimento, può venire incontro a queste esigenze, proponendoti soluzioni diverse e sempre di grande impatto. Infatti, ti segnaliamo un’altra birra utile per un’occasione del genere. È la Noel, una birra artigianale San Biagio preparata in occasione della festività più importante dell’anno. Si tratta di una birra un’unica nel suo genere. Ti stai chiedendo perché?
È caratterizzata dal cambiare di volta in volta ricetta e aroma, in modo da rendere il Natale un momento speciale. La Noel è una Ale dal colore chiaro e naturalmente velato, con un 7% vol. alcolico e ad alta fermentazione. Come nel caso della Black Apa, nella sua ricetta compaiono i luppoli Ciska e Cascade. Gli ingredienti che compaiono di volta in volta nella sua composizione possono essere di valido aiuto al momento della preparazione di una birra calda.
Ci auguriamo che questa escursione nell’universo della Lambic Brulé ti abbia conquistato e che, soprattutto, ti risulti d’aiuto. E come, sai, ogni scoperta porta alla fase successiva: l’esperienza. Procurati una di queste birre San Biagio e cimentati nella preparazione della birra più… calda dell’anno!
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